
Cervelletto
Aggiornamento 03 03 2023
Il cervelletto si trova collocato nella fossa occipitale del cranio. Confina superiormente con il cervello (dal quale è separato tramite la pachimeninge cerebellare) e anteriormente confina con il tronco cerebrale e la protuberanza (IV ventricolo).
La sua superficie è attraversata da due tipi di solchi: i solchi profondi o di primo ordine, che lo dividono in lobi ed i solchi meno profondi che lo dividono in lobuli e lamine.
Presenta tre facce. La faccia anteriore è collocata a ridosso del IV ventricolo e da esso provengono i peduncoli cerebellari. La faccia superiore è in relazione con gli emisferi cerebrali tramite la tenda cerebrale (scissura orizzontale). La faccia inferiore si rapporta con la fossa cerebrale.
Internamente, il cervelletto è conformato da sostanza bianca e sostanza grigia. La sostanza bianca è interna alla corteccia cerebellare e i nuclei grigi.
La sostanza grigia si colloca nella superficie della corteccia cerebellare e, profondamente, nei nuclei grigi cerebellari.
- Emisferi cerebellari
- Verme cerebellare
- Filogeneticamente
- Archicerebellum(lobulo flocculo-nodulare)
- Paleocerebellum (verme e zona intermedia degli emisferi)
- Neocerebellum (Parte laterale degli emisferi)
Il cervelletto è attivamente coinvolto nella modulazione fine del movimento volontario e nella regolazione di alcuni aspetti degli eventi motori di natura involontaria. Per quanto concerne il movimento volontario, grazie all'apporto del nucleo dentato, il cervelletto è capace di pre-programmare una sequenza di movimenti oppure, mediante la comparazione delle informazioni dall'oliva inferiore, comparare il movimento effettuato con il movimento voluto.
Attraverso le informazioni ricevute dalla periferia il cervelletto raffronta il programma motorio corticale, da mettere in atto, con le modificazioni posturali e le attività motorie in periferia e corregge e riaggiusta il movimento in corso nel caso questo si discosti dal programma.
Il cervelletto è una caratteristica importante del rombencefalo di tutti i vertebrati. Negli esseri umani, il cervelletto svolge un ruolo importante nel controllo motorio. Può anche essere coinvolto in alcune funzioni cognitive come l'attenzione e il linguaggio, nonché il controllo emotivo come la regolazione delle risposte di paura e piacere, ma le sue funzioni legate al movimento sono le più solide. Il cervelletto umano non avvia il movimento, ma contribuisce alla coordinazione, alla precisione e al tempismo accurato: riceve input dai sistemi sensoriali del midollo spinale e da altre parti del cervello e integra questi input per mettere a punto l'attività motoria.
Gli indizi più forti sulla funzione del cervelletto sono venuti dall'esame delle conseguenze di un danno ad esso. Animali ed esseri umani con disfunzione cerebellare mostrano soprattutto problemi di controllo motorio, sullo stesso lato del corpo della parte danneggiata del cervelletto. Continuano a essere in grado di generare attività motoria ma perdono precisione, producendo movimenti irregolari, scoordinati o con tempi errati. Un test standard della funzione cerebellare consiste nel raggiungere con la punta del dito un bersaglio a distanza di un braccio: una persona sana muoverà la punta del dito in una rapida traiettoria diritta, mentre una persona con danno cerebellare raggiungerà lentamente e in modo irregolare, con molte correzioni di corso. I deficit nelle funzioni non motorie sono più difficili da rilevare. Pertanto, la conclusione generale raggiunta decenni fa è che la funzione di base del cervelletto è calibrare la forma dettagliata di un movimento, non iniziare movimenti o decidere quali movimenti eseguire.
Prima degli anni '90 si credeva quasi universalmente che la funzione del cervelletto fosse puramente motoria, ma nuove scoperte hanno messo in discussione questa visione. Studi di imaging funzionale hanno mostrato l'attivazione cerebellare in relazione al linguaggio, all'attenzione e alle immagini mentali; studi di correlazione hanno mostrato interazioni tra il cervelletto e le aree non motorie della corteccia cerebrale; e una varietà di sintomi non motori è stata riconosciuta in persone con danni che sembrano essere confinati al cervelletto.
In particolare, la sindrome cerebellare cognitivo affettiva o sindrome di Schmahmann è stata descritta negli adulti e nei bambini. Le stime basate sulla mappatura funzionale del cervelletto utilizzando la risonanza magnetica funzionale suggeriscono che più della metà della corteccia cerebellare è interconnessa con le zone di associazione della corteccia cerebrale.
È stato proposta l'idea che il cervelletto sia implicato nella regolazione di molti tratti funzionali diversi, come l'affetto, l'emozione, inclusa la percezione del linguaggio del corpo emotivo e il comportamento. Si propone che il cervelletto generi modelli mentali ottimizzati e interagisca strettamente con la corteccia cerebrale, dove i modelli interni aggiornati vengono vissuti come intuizione creativa nella memoria di lavoro.
- Archicerebellum
- Connessione con il sistema vestibolare (vie cerebello vestibolari)
- Paleocerebellum
- Connessione con il midollo spinale (vie cerebello-rubro spinali, vie spino-cerebellari)
- Tronco encefalico (vie cortico olivo cerebellari, vie cortico reticolo cerebellari)
- Nuclei di relais = n.interposto, n.globoso, n.emboliforme
- Neocerebellum
- Corteccia motoria (vie cerebello talamo corticali, vie cortico-ponto cerebellari - nucleo di relais=nucleo dentato)
I relè di attivazione posti nel cervelletto sono collegati ai tessuti di derivazione mesodermica e vengono attivati nei conflitti di attacco all'integrita e di insudiciamento.
