Attivazioni Biologiche

Cos'è la Medicina Ufficiale?

Aggiornato 12 ottobre 2020
Perla saggia:
I medici si agitano in questo dilemma:
o lasciar morire l'ammalato per timore di ucciderlo
o ucciderlo per timore che muoia.

Miguel de Unamuno

In Italia si considera Medicina Ufficiale (MU) quell'insieme di servizi e strumenti che applicano la Medicina Allopatica, in cui il pensiero dominante è che la malattia è una alterazione insensata che va debellata e prevenuta applicando ad essa la metodica scientifica.
Gli strumenti ed i servizi di cui sopra sono elargiti e gestiti dal Ministero della Salute, che provvede ad offrire, per lo più - ma sempre meno - gratuitamente, quanto la scienza medica mette a conoscenza con studio e sperimentazione.
Gli strumenti e i farmaci con cui si applica la MU sono prodotti da compagnie ed aziende private [1] che entrano in rapporti con il Ministero e le singole aziende sanitarie con un meccanismo fondato sulle gare di acquisizione, il cui criterio di scelta è principalmente basato sull'acquisto del prodotto che costa meno. D'altra parte una qualsiasi azienda cerca sempre di risparmiare sulle spese...non importa se questo può avere un effetto sulla salute di chi è in trattamento.

Ma chi ha stabilito che la MU è ufficiale?
L'Organizzazione Mondiale della Sanità che negli anni '70 si è pronunciata a totale favore dell'uso dei farmaci di sintesi nella terapia delle malattie.
All'inizio del 20° secolo nel mondo c'erano i medici omeopatici, che curavano con rimedi naturali e fisiologici in funzione di rafforzare il corpo e rimetterlo in equilibrio. Erano i guaritori, i medici del popolo. Poi c'erano i medici allopatici, quelli che usavano sostanze tossiche e velenose per "estirpare" la malattia dal corpo. Si diceva che se moriva un paziente di un omeopatico era stato per la malattia, ma se moriva ad un allopatico, era stato a causa delle cure.
È curioso notare che in 100 anni non sia cambiato molto.
Nei primi anni '20 fu stilato un rapporto, detto rapporto Flexner, che cercava di fare il punto sulla qualità della sanità e delle cure mediche negli USA. In realtà fu una inchiesta piena di conflitti di interesse (come lo sono state quelle sulla morte di JFK e sul 9/11, ma sono altre storie).
Finanziata dalle compagnie petrol-chimico-farmaceutiche (citando i nomi di Rockefeller, Carnegie e Morgan) e supportata dalla AMA, Flexner arrivò a concludere che la medicina naturale era un problema grave per la salute dei cittadini e la AMA arrivò a proibire la medicina naturale, bollando i suoi praticanti come ciarlatani e pericolosi stregoni. Non solo, ma le università che continuavano ad insegnare materie legate all'uso di prodotti naturali e che non accettavano nel consiglio di amministrazione una persona di fiducia delle industrie del farmaco, si vedevano sospendere i finanziamenti. Alla fine degli anni '40 molte università avevano chiuso i battenti.
Ma perché colpire così tanto la medicina naturale?
Per un semplice motivo: TUTTO CIÒ CHE DERIVA DALLA NATURA NON PUÒ ESSERE BREVETTATO.


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Prima della aziendalizzazione delle USL era prioritaria la qualità del servizio, non esisteva il concetto aziendale di massimizzare i profitti e limitare le spese. Dopo l'aziendalizzazione sanitaria, la quantità dei servizi e delle prestazioni ha preso il sopravvento, sempre in funzione di massimizzare il guadagno.
Ma come funziona?
Una azienda sanitaria locale percepisce denaro e fondi dal Ministero in base alle prestazioni offerte. Ne consegue che: più prestazioni = più soldi.
Tipicamente una qualsiasi azienda come aumenta gli utili?
Spendendo meno e producendo di più.
Diminuire la spesa corrisponde al ridurre il personale, che è la voce di spesa più importante, a privilegiare chi produce strumenti e farmaci al minor costo (non voglio nemmeno sospettare che forse i prodotti più economici sono anche i più scarsi), all'accorpare le strutture per centralizzare le spese.
Visto dall'ottica di un manager, tutto questo è non solo utile, ma doveroso. Un manager fa dei conti a tavolino, anzi in poltrona, non conosce affatto la situazione sul campo. Lui fa dei conti dentro ad un ufficio. Non gli interessa sapere che, ad esempio, i set da cateterismo vescicale più economici sono anche i più difficili da usare per chi li deve usare.
Ad un manager non importa se il lavoro che prima si faceva in tre, ora lo deve fare uno solo e con materiale per di più scadente o complicato. Dal suo ufficio lui vede che i conti quadrano.
Visto dall'ottica dell'utente invece le cose cambiano, talora molto.

Ma parliamo del secondo metodo, aumentare le prestazioni.
Per poter produrre di più è necessario aumentare la domanda di prestazioni. Se le persone si sentono bene è ovvio che non chiedano di essere visitate e controllate. L'unico modo per far aumentare la domanda di salute è far credere, soprattutto a chi sta bene, che la malattia può essere silenziosamente in atto e che anche quando ci si sente bene, occorre controllare che vada tutto effettivamente bene.

Mi corre l'obbligo di entrare nel nel drammatico, terribile mondo dell'oncologia.
Dopo 45 anni dalla dichiarazione nixoniana di guerra al cancro, questo è ancora la seconda causa di morte ed è diventato la prospettiva patologica per quasi la metà della popolazione mondiale.
La MU ha riconosciuto il fatto che le possibilità di guarigione sono strettamente legate alla precocità della diagnosi [2]. È nata quindi l'indagine diagnostica precoce, falsamente e scandalosamente chiamata "medicina preventiva". Prevenzione è una cosa (evitare che succeda), diagnosi precoce è un'altra (scoprire presto che è già successo).
Sfruttando abilmente la paura del cancro [3], è stata avviata una campagna di diagnosi precoce che ha creato, dalla sera alla mattina, milioni di "malati" di cancro in più. Gente che la sera prima stava bene, ma appena letto il referto, scoprono che devono contattare le onoranze funebri più vicine per scegliere la cassa.
Sono così allegramente partite milioni di letterine inviate a casa di gente in salute per "invitarle" (leggi minacciarle) a fare "prevenzione".
Lo ripeto, la diagnosi precoce NON È PREVENZIONE!
Si è aumentata così la produzione in modo deciso e consistente.

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L'altro metodo per aumentare la produzione e cristallizzarla ad alti livelli è mantenere alto anche il senso di bisogno di terapia, che corrisponde alla cronicizzazione delle malattie.
Dopo decenni di studi, sontuosi simposi ed illeggibili ricerche scientifiche, tutte le malattie croniche, come diabete, ipertensione, artrosi, arteriosclerosi, sono ancora croniche e nessun ritrovato ha finora guarito definitivamente nessuna di queste "malattie".
Perché?
Perché non se ne conoscono le cause? Forse si.
Perché le persone sono sfigate? Forse si.
O perché se le persone guariscono non hanno più bisogno di terapia? Forse.
E d'altra parte se io fossi colui che produce e guadagna su un antidiabetico che non guarisce, sarei in un bel casino se saltasse fuori qualcuno che invece ha trovato il rimedio definitivo. E se anche lo avessi trovato io stesso, il manager e gli azionisti della compagnia mi farebbero un buco in fronte se tentassi di consegnarlo all'umanità...o no?

Tiriamo le somme.
Aziendalizzare la salute è stata una miglioria per la salute dei singoli? Forse si, ma anche forse no.
Nelle infinite, fumose e labirintiche procedure diagnostiche si nascondono migliaia di casi di falsi positivi, ed è noto questo, anche al Ministero della salute, però queste persone subiscono ugualmente il trattamento. Tanto paga il contribuente!
Ma quello che è veramente antietico, vergognoso, squallido e contro il genere umano è indurre nella gente la convinzione di essere malata fino a prova contraria...l'esatto contrario del mandato della Medicina.
L'attuale MU conosce le cause delle malattie in un ristrettissimo numero di esse, per il 95% circa delle patologie conosciute, la causa è ignota. E lo è perché ancora oggi non si indaga nella sfera psico-emozionale delle persone, per l'assurda, arcaica, insostenibile convinzione che la psiche non possa influire sulla materia biologica.
Perché tutto ciò?
Perché l'indagine che coinvolga estesamente la sfera psico-emotiva non farebbe altro che enfatizzare i guai veri di questa umanità, che la MU non può rimediare perché ne è parte. Non farebbe altro che evidenziare che la terapia non può essere un fenomeno di massa, ma un esercizio di accudimento, di personalizzazione. Perché non si userebbero strumenti, perché si userebbero pochissimi farmaci e soprattutto perché una volta risolti i veri problemi, la malattia scomparirebbe o assumerebbe il suo vero significato: migliorare la persona.


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Sia ben chiaro che allo stato attuale, alcune pratiche e farmaci della MU sono importanti, utili e indispensabili, soprattutto per rimediare a condizioni di emergenza, ma il principio su cui si basa l'intero costrutto, ovvero che l'uomo è una macchina guasta a prescindere e che vada aggiustata a priori, è totalmente errato e scandaloso, sotto ogni punto di vista.
L'intento di questo articolo non è il demonizzare la MU, che ha le sue punte di diamante, ma fare sì che le persone sappiano perché la MU non accetta le medicine naturali od altri modi di vedere l'uomo e i suoi disturbi.


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