
Colelitiasi
La Colelitiasi è una malattia molto diffusa che comporta la presenza di calcoli all'interno dell'albero biliare, con particolare frequenza all'interno della colecisti.
La presenza di calcoli nelle vie biliari può essere asintomatica e passare inosservata per lunghi periodi di tempo, oppure può essere scoperta in occasione della presenza di altri sintomi che inducano il medico a prescrivere una ecografia addominale, nella quale si evidenzia la presenza dei calcoli. Generalmente questa presenza viene ritenuta la causa dei sintomi per i quali la persona è giunta a osservazione.
I sintomi determinati dalla presenza di calcoli (colelitiasi sintomatica) sono causati dall'ostruzione al libero scorrere della bile verso l'intestino. Questa ostruzione causa un riversamento a ritroso della bile nel sangue con la comparsa di ittero.
La colecistite in presenza di calcoli nella colecisti, viene addebitata proprio alla presenza dei calcoli, ma come vedremo non sono i calcoli a determinare la colecistite.
I sintomi della colecistite sono rappresentati dal dolore in ipocondrio destro, febbre, talora nausea e/o vomito e alterazioni ematochimiche degli indici di infiammazione.
Le famigerate coliche biliari, tanto dolorose, inducono la persona a recarsi al PS dove l'esame ecografico può mostrare la presenza di calcoli biliari, sabbia biliare o anche nulla. Se c'è una colecistite in atto, le pareti della colecisti possono apparire ispessite con o senza liquido pericolecistico. L'ecografia può mostrare anche una dilatazione, più o meno significativa, delle vie biliari intra ed extraepatiche, il che può far sospettare che vi sia la presenza di calcoli nella parte terminale delle vie biliari (papilla di Vater).
Il trattamento elettivo per la colelitiasi è l'asportazione dei calcoli per via chirurgica (colecistectomia, toilette delle vie biliari) o per via endoscopica (ERCP). Tentativi farmacologici di trattamento della colelitiasi hanno dato esiti molto scarsi.

I Calcoli
Per i tre quarti dei casi si tratta di calcoli a base di cristalli di colesterolo e sono detti "calcoli colesterinici". Hanno un colorito biancastro e sono friabili. La restante parte dei calcoli ha una scarsa componente colesterinica, ma una prevalenza di fosfati e carbonati di calcio, con una consistenza pietrosa e con colorazione più marcata. Possono giungere ad avere dimensioni ragguardevoli, come l'uovo di piccione, ma per lo più hanno dimensioni modeste. Possono essere unici, ma per la maggior parte sono multipli.
La presenza di microcalcoli o di sabbia biliare desta attenzione nel chirurgo in quanto uno o più di questi calcoli potrebbe essere migrato nell'albero biliare in svariati distretti, intra ed extraepatici.

Calcoli multipli in presenza di colecistite
Le Cause
Come per la maggior parte delle malattie, anche per la colelitiasi la causa specifica è sconosciuta. Secondo il "The Merk Manual of Diagnosis and Therapy" Edizione 2011:
Risk factors for gallstones include female sex, obesity, increased age, American Indian ethnicity, a Western diet, and a family history.Quindi non si parla di cause, ma di fattori di rischio che sono:
- il sesso femminile
- l'obesità
- l'età avanzata
- l'etnia indo-americana
- la dieta occidentale
- e la storia famigliare
Trattamento
Ci sono fondamentalmente due tipi di trattamento:- farmacologico con l'uso di acido ursodesossicolico per mesi, nella speranza che si abbia una dissoluzione dei calcoli
- chirurgico con l'asportazione della colecisti e/o la toilette delle vie biliari quando i calcoli si trovino al di fuori della colecisti
Qualsiasi sia il trattamento, esso non è mai causale, ma unicamente sintomatico. La rimozione della colecisti o dei soli calcoli non risolve il problema che ha determinato la formazione dei calcoli.

Secondo le 5 Leggi Biologiche
A cosa serve la bile? Da dove viene?La bile è composta di acqua, sali e i pigmenti biliari (glicocolato e taurocolato sodico e potassico), alcuni sali minerali, colesterolo, fosfolipidi e vari acidi grassi. Tra i pigmenti biliari ha particolare importanza la bilirubina, che conferisce alla bile epatica il caratteristico colore rossastro. Deriva in gran parte dalla distruzione dei globuli rossi (emocateresi). La sua produzione inizia con la scissione dell'emoglobina che si trasforma in biliverdina, pigmento verde di cui è ricca la bile conservata nella colecisti.
La bile è quindi anche un derivato del metabolismo del sangue.
La bile ha un ruolo importantissimo nella digestione. Provoca l'emulsione dei grassi alimentari permettendone la digestione e l'assorbimento. Stimola i movimenti peristaltici dell'intestino, facilitando in tal modo il rimescolamento del contenuto intestinale e quindi l'azione degli enzimi digestivi. Favorisce l'assorbimento del calcio, l'attivazione della lipasi pancreatica, la riesterificazione degli acidi grassi, la sintesi del glicerolo dal glucosio operata nelle cellule epiteliali dell'intestino.
Nel suo processo intestinale, la bile viene assorbita ed una parte dei sali biliari viene escreta con le feci (che assumono il loro tipico colore proprio grazie alla biliverdina, derivata dalla bilirubina).
Le feci, oltre a rappresentare il prodotto della digestione e assolvere all'espulsione degli scarti alimentari, ha una importante funzione di marcare il territorio dell'animale che le emette. A diversità dell'urina che delimita un territorio, le feci con la componente biliare delimitano e richiamano una specifica identità. In sintesi le feci definiscono un territorio appartenente ad uno specifico individuo, evocando il concetto di rispetto.
- Foglietto embrionale: Ectoderma. Conflitto di giudizio con amarezza e aggressività repressa.
- Senso biologico: Perché un programma SBS dovrebbe portare alla produzione di calcoli, che possono determinare ostruzione allo scorrere della bile?
Il senso di un calcolo biliare è quello di trattenere la bile affinché non esca. Può essere dato dal fatto di non poter digerire qualcosa di indigeribile, ma anche dal dover trattenere la propria aggressività, il proprio rancore, la propria amarezza, la propria ira...ma per cosa? Per la mancanza di rispetto per la propria identità, per le proprie azioni. Per l'essere stati giudicati. Per l'essere permalosi. - Conflitto: Amarezza, giudizi di condanna, aggressività repressa e pietrificata. Situazioni conflittuali familiari e professionali determinate dalla propria incapacità di farsi rispettare. Amarezza per non aver saputo decidere.
«Non voglio che l'altro sia arrabbiato con me».
Opposizione invincibile. - Fase sintomatica: Pcl e CE
- Lateralità: Determinante
Colecistite
La Colecistite è l'infiammazione della colecisti. Può verificarsi in concomitanza con la presenza di calcoli, ma anche in assenza di essi. Infatti le ragioni dell'infiammazione della colecisti sono simili a quelle che determinano la formazione dei calcoli.
La mucosa della colecisti è di derivazione Ectodermica e risente di attivazioni basate sul rancore e sull'identità. Nell'uomo destrimane si tratta di rancore nel territorio. Nella donna destrimane (fertile, che non assume la pillola) si tratta di un secondo conflitto di identità in costellazione. Nella donna destrimane in menopausa o che assume la pillola, si tratta di un conflitto di identità.
La colecistite in quanto tale, è la manifestazione della fase di riparazione delle attivazioni appena descritte e si caratterizza per il dolore intenso all'ipocondrio destro, per la presenza di febbre anche molto elevata. Se si associa nausea e vomito, è coinvolta anche la mucosa ectodermica dello stomaco, che risente di conflittualità simili.
Il rancore provato dal maschio destrimane è legato all'essere stato privato di qualcosa a sua insaputa ed in violazione del suo territorio.
Nella donna il conflitto di identità si lega al rancore nei confronti di chi le determina insicurezza e privazione del proprio ruolo. Ira per l'impossibilità di comunicare e/o farsi ascoltare.
Talora è possibile che vi sia la necrosi della parete della colecisti, che indica un coinvolgimento profondo e numerose recidive.
Ad una prima fase attiva, in cui c'è erosione della mucosa della colecisti, con sintomatologia alquanto scarsa e che non desta particolare allarme, segue la prima fase di riparazione con un forte edema locale, dolore e febbre. Con l'inizio della CE giunge una forte colica biliare che spinge la persona a recarsi in ospedale, dove viene posta la diagnosi di colica epatica in corso di colecistite.
Ma in realtà io non avevo alcun potere decisionale e pretendevo rispetto per cose che non lo meritavano. La mia permalosità aveva giocato, come in passato, un ruolo importante nel mio modo di relazionarmi e la forte ira repressa, aveva portato alla formazione del calcolo.
L'intervento chirurgico
Oggi l'intervento deve essere fatto in laparoscopia, che ha mostrato vantaggi di grande rilievo rispetto alla tecnica laparotomica.
Dopo l'anestesia generale, l'intervento prevede i seguenti passaggi:
- Accesso ombelicale, con trocar da 10/12 mm, per inserimento dell'ottica
- Pneumoperitoneo con insufflazione a 3 litri/min e posizionamento del paziente in antitrendelenburg, ruotato a sinistra
- Accesso sottoxifoideo con trocar da 5 mm e inserimento di pinza da presa (Coccodrillo)
- Accesso laterale destro con trocar da 5 mm per inserimento di grasper fenestrato
- Esplorazione del cavo peritoneale e ricerca degli elementi (colecisti, dotto cistico, arteria cistica, via biliare principale)
- Chiusura dell'arteria cistica e del dotto cistico con clip e sezione con forbice
- Distacco della colecisti dal letto epatico con bipolare e forbice
- Inserimento della colecisti nel sacchetto ed estrazione
- Emostasi del letto epatico con bipolare e irrigatore/aspiratore
- Toilette della loggia sottoepatica e della loggia sovraepatica
- Conteggio dello strumentario e del garzame
- Chiusura degli accessi