
Angoscia
E ogni angoscia che ora par mortale,
di fronte al perder te,
non parrà eguale.
William Shakespeare
L'angoscia è caratterizzata da uno stato di disorientamento psichico in cui si ha la sensazione di essere limitati e ristretti nel proprio spazio e soprattutto annegati nei propri desideri. Lo spazio è limitato da confini che, in realtà, non esistono. "Sono intrappolato" o " Mi sento preso in una trappola.
Il vivere nella nebbia, fa vacillare la fiducia, induce la disperazione e il desiderio di non combattere.
Occorre ricercare una condizione o una situazione in cui ci si è sentiti intrappolati in giovane età, per poterla raffrontare a situazioni odierne.
Sono in crisi i bisogni di:
- aria per vivere e respirare
- spazio tra me e le altre persone
- libertà di decidere e discernere ciò che è adeguato per se.

Attesa inquieta e opprimente, apprensione per "qualcosa" che potrebbe accadere, con una tensione diffusa, spaventosa e generalmente senza nome. Una paura, di solito legata a nulla che sia immediatamente evidente o che possa essere espresso.
Per lo più è la ripetizione della paura del bambino di essere abbandonato e di perdere l'amore di una persona cara (mamma) e della sofferenza. Si tratta in definitiva di un binario conflittuale. Nel bambino si manifesta spesso con la paura del buio e la tendenza a vivere una vita solitaria.
- Foglietto embrionale: Ectoderma. Corteccia frontale. Fase Attiva;
- Senso biologico: mettere in allarme la persona rispetto ad una situazione pericolosa - e non risolta - vissuta in precedenza;
- Attivazione: paura frontale di qualcosa di inesorabile (malattia, solitudine, abbandono, nemico reale o simbolico)