Attivazioni Biologiche

Testamento Biologicamente Sensato

Dichiarazione Autonoma di Diritto a Morte Biologica e Libera

Questo documento riguarda la vita, la morte e il trattamento che riguarda la vita della persona quando la stessa non sia in grado di disporre autonomamente sul da farsi.

1. Concetto di Vita Umana

La Vita Umana fa parte delle tante forme di Vita presenti sul pianeta Terra. Si inscrive nel concetto generico di Vita, ma ha caratteristiche e modalità di espletamento diverse da quella di animali e piante, per cui non può in alcun modo essere paragonata a queste.
Ciò non pone la vita umana su un piano di maggior diritto ad essere vissuta rispetto alle altre forme di Vita.
La vita umana oltre ad essere una vita biologica, composta di funzioni ed equilibri riscontrabili anche in altri esseri viventi, è una forma di vita basata sull'autonomia, sulla relazione e su tutte quelle caratteristiche che rendono la vita umana diversa dalle altre.
Per queste ragioni la mancata possibilità di adempiere alle funzioni tipiche della vita umana, rende questa una vita puramente biologica, quindi una vita non completa, non umana, in definitiva una vita umana senza senso, biologicamente non sensata.
Da quando l'uomo è sulla Terra, la vita umana si è sviluppata proprio per la presenza delle caratteristiche che la rendono tale. L'autonomia e la relazione sono i due pilastri su cui poggia la vita di un umano. La mancanza di questi pilastri fa crollare l'intera struttura e ciò che rimane non è una forma di vita biologicamente sensata. Non rappresenta una forma di vita a cui sia stato riservato dalla Natura un posto ed una possibilità di essere in equilibrio con le restanti forma di vita.


Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
424 pagine B/N, 1450 termini circa e centinaia di immagini.

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2. Diritto alla Vita

Il diritto alla vita è un diritto biologico che riguarda la vita che contraddistingue una famiglia od una specie animale o vegetale.
Nessuno ha il diritto di interrompere o facilitare la vita di qualcun altro.
Il leone ha diritto a vivere, come la gazzella; è nella lotta per sopravvivere che si riconosce il diritto del leone a cacciare la gazzella e il diritto della gazzella a scappare dal leone, nessuno dall'esterno ha il diritto di facilitare o complicare la vita di nessuno dei due animali. La vita di entrambi continua per evoluzione spontanea e non influenzata da altri animali.
Lo stesso vale per gli umani. L'uomo ha il diritto di svolgere la sua vita come meglio crede e gli accadimenti nel corso di essa possono porlo nelle condizioni di soccombere alla morte; nessuno dall'esterno ha il diritto di facilitare o complicare questo svolgimento.

La morte fa parte inscindibile di ciò che si chiama Vita, ne è la rappresentazione opposta, quindi non si può parlare di vita escludendo il concetto di morte. Ne deriva che nessuno, dall'esterno, ha il diritto di facilitare o complicare il fenomeno chiamato morte a carico di una qualsiasi persona.

Come si riconosce il diritto alla vita, è giocoforza riconoscere il diritto alla morte.

3. Psiche - Cervello - Organi

Chi è portatore di questo documento è un conoscitore ed un osservante delle 5 Leggi Biologiche scoperte dal Dr. Hamer, per cui la persona in possesso di questo documento sa che la vita umana si compone di tre livelli:

Senza psiche non c'è correlazione tra ambiente e individuo. Senza cervello non c'è ricezione, ne' trasmissione di informazioni utili a mantenere l'individuo nella vita umana di cui si è già parlato.

4. Autosostenibilità della Vita

La vita umana, come quella animale e vegetale, ha numerose e spesso incredibili risorse per mantenere se stessa e consentire la sopravvivenza dell'individuo, purché questa sopravvivenza sia biologicamente sensata ed inserita armoniosamente nel contesto biologico naturale. Quando questo non è biologicamente sostenibile, la Natura avvia il programma naturale che si chiama Morte.
Quando per svariate ragioni, la vita umana non sia sostenibile dalla vita stessa, interviene la morte.
Questo fenomeno è naturale, biologicamente sostenibile e previsto.
Nessuno ha il diritto di alterare tutto questo.

5. Autodeterminazione

Il principio di Autodeterminazione afferma chiaramente che la persona deve vedersi garantito il diritto a professare ciò in cui crede ed essere indipendente nelle sue decisioni. A maggior ragione quando si verifichino delle condizioni in cui sia in gioco la sua vita e la sua morte.
Una vita non biologicamente sostenibile e sensata non è il mio desiderio e non è il mio modo di intendere la vita umana e ciò che la caratterizza. Violando questo diritto mi si nega l'appartenenza al genere umano e si compie di fatto un atto di emarginazione e declassazione.
Essendo in possesso di questo documento ed avendolo firmato e letto per esteso, mi assumo l'intera responsabilità della mia autodeterminazione.

6. Disposizioni Autodeterminate sul Fine-Vita

In virtù di quanto detto, per chi leggerà questo documento ed abbia la possibilità di indicare le mie volontà, affermo che nel caso che le mie condizioni di vita siano così critiche che io non possa più coscientemente esprimere le mie volontà, ne verbalmente ne in altra forma – e nel caso in cui io non ritorni spontaneamente alle condizioni di vita relazionale e dinamica di un uomo autonomo, ovvero le condizioni in mio possesso nel momento in cui sto digitando queste parole e di cui si è accennato al punto 1 – dispongo:

  1. che non siano messe in atto manovre rianimatorie di alcun genere
  2. che non sia applicato in alcun modo, qualsiasi tipo di accanimento terapeutico (compresa la respirazione meccanica, la circolazione extracorporea, dialisi, alimentazione artificiale enterale/parenterale, pace-maker temporanei o definitivi)
  3. che mi sia garantito il diritto a morire dignitosamente (senza essere il pretesto per sperimentazioni cliniche, chirurgiche, scientifiche, ne per discussioni etiche, normative, morali, religiose) nel rispetto della mia persona
  4. che mi sia riconosciuto il diritto soggettivo e non negoziabile, di decidere della mia vita e della mia morte
  5. che non sia una macchina, di concezione passata, presente o futura, sperimentale o meno, a mantenermi in vita
  6. che sia garantito solamente ai miei cari (genitori, fratelli, figlio/i) il diritto di decidere della mia vita in base alle disposizioni descritte in questo documento

Quanto elencato rappresenta quindi la mia unica e sola volontà in riferimento alla mia vita, quando essa non possa più essere uguale a quella che mi ha contraddistinto finora. Di quanto ho scritto mi assumo interamente ogni responsabilità, conscio di quanto possa implicare una simile decisione.

Dichiaro inoltre che:
  1. Delle conseguenze derivanti dal rispettare le volontà elencate sopra, nessuno può o deve sentirsi responsabile al di fuori di me stesso
  2. Alle conseguenze derivanti dal rispetto delle mie volontà descritte dianzi, non farà seguito, in nessuna sede civile o penale, alcuna azione legale da parte dei miei cari
  3. Il personale sanitario tutto è sollevato da carichi di responsabilità al riguardo dell'osservanza delle disposizioni qui contenute
  4. Quello che ho scritto ha un esclusivo valore soggettivo ed una validità unica riguardante solamente la mia persona e nessun altro. Mi arrogo coscientemente il diritto di decidere per me, per la mia vita e per la mia morte. È un diritto non trattabile, ne discutibile, ne giudicabile da nessun altro al mondo.
  5. Nessuno ha il benché minimo diritto di contravvenire alle mie volontà in nessuna sede, sotto nessuna carica istituzionale, religiosa, scientifica, morale o etica.
  6. Nessuno ha alcun dovere nei miei confronti e dei miei cari. Gli viene solo chiesto di rispettare le mie volontà, il che corrisponde a non fare nulla.
  7. Ho il diritto di disconoscere ogni altra disposizione (legale, morale, religiosa, scientifica, etica) in tema di morte, vita, eutanasia, etica, religione, morale e – di fatto – non le accetto.
  8. Ho il diritto di pianificare il mio futuro al riguardo di ogni argomento e di disporre quale debba essere, nel caso io non possa adempiere attivamente al suo compimento.
  9. Chiunque contravvenga a quanto descritto fin qui, ha violato la mia persona ed è responsabile primo di tale violazione. Così come è responsabile di avere violato i diritti familiari e civili dei mie congiunti.
  10. Chiunque contravvenga alle mie volontà qui elencate è il diretto responsabile delle sofferenze che la mia persona patirà proprio in conseguenza di tale inosservanza.
  11. Dei giudizi morali, etici, di costume, scientifici, religiosi, culturali, educativi, ed altri non mi interessa nulla.
[ ] Dichiaro di aver letto per intero questo documento che sottoscrivo e chiedo venga rispettato da chiunque.
Firma leggibile

Giorgio Beltrammi
A proposito di...Corpo Umano
320 pagine B/N
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